Io sono Rita
“Farò della mia vita anche della spazzatura, ma lo farò per ciò che io sola ritengo conveniente”, scriveva Rita Atria nell’ultima lettera – inedita – alla sorella prima di partire per Roma, sotto protezione.
Una storia crudele. Una storia che parla di mafia.
Una ragazzina in un pezzo di Sicilia spoglio, brullo, povero: Partanna, terra da cui passarono Danilo Dolci e Matteo Messina Denaro. Due opposti: la lotta per il riscatto e il ricatto di Cosa Nostra.
“Io sono Rita” è il libro inchiesta che ricostruisce la sua storia scomoda, tutto quello che, in trent’anni, non è mai stato cercato, chiesto, investigato, scritto.
Rita Atria, la ragazzina colpevolmente abbandonata dalle Istituzioni che avrebbero dovuto prendersi cura di lei anche perché sotto tutela. Con la forza dei suoi 17 anni denunciò la mafia del suo paese affidandosi al giudice Paolo Borsellino. Forse con la consapevolezza di una brutta fi ne che le sarebbe potuta toccare.
Una settimana dopo la strage del 19 luglio del 1992 in via d’Amelio, Rita diverrà indirettamente la settima vittima di quello stesso massacro.