L’OLTRAGGIO FASCISTA ALLA MEMORIA DI TINA ANSELMI È UN MONITO PER NOI
A Torino una targa che ricorda Tina Anselmi è stata oltraggiata con una svastica nazista, come un monito, un avvertimento per dire: “ricordatevi che noi ci siamo ancora”.
Tina Anselmi è una figura di grande rilievo politico per il nostro paese, avendo partecipato attivamente alla resistenza antifascista come staffetta partigiana con il nome di battaglia “Gabriella” ed essendo stata impegnata sia nel sindacato sia nel partito della Democrazia Cristiana, a cui aderì nel 1944.
Fu la prima donna nella storia della nostra Repubblica ad assumere l’incarico di ministra del lavoro e della previdenza sociale. Ricordiamo il suo impegno costante a favore delle donne, per le pari opportunità, per la parità salariale, per la garanzia dell’interruzione volontaria di gravidanza, firmando, nonostante il suo essere profondamente cattolica, per la legge 194/78.
La laicità fu la caratteristica che contraddistinse il suo impegno politico pubblico, che si caratterizzò anche per la costituzione del Servizio Sanitari Nazionale durante il suo incarico di ministra della salute, rendendo, con la legge di cui fu firmataria, il sistema sanitario italiano un modello di eccellenza a livello internazionale.
Dal 1 dicembre 1981 all’11 luglio 1983 fu presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sulla loggia massonica P2, che portò alla luce le attività sovversive e le deviazioni dall’esercizio delle competenze istituzionali di organi dello Stato, di enti pubblici e di enti sottoposti al controllo dello Stato.
L’oltraggio alla sua memoria è dunque un oltraggio alla nostra democrazia, una democrazia che ancora risulta incompiuta per l’assenza di donne non androcentriche dai luoghi decisionali della politica e delle istituzioni, una democrazia che avrebbe ancora bisogno di politiche come Tina Anselmi, che la nostra associazione reputa importante riferimento politico.
L’antifascismo è valore fondante per noi ed è un modo di essere, un abito mentale, un atteggiamento verso le vite tutte, che si caratterizza per il rispetto della dignità e della libertà di ogni persona.
Il fascismo è un crimine, come prevede la Costituzione, e come tale va trattato, il fascismo di ieri e il neofascismo che si mimetizza in proclami pseudodemocratici, ma la cui fiamma arde ancora nel nostro paese, minacciando di bruciare diritti umani e libertà personali.
L’oltraggio a Tina Anselmi durante una campagna elettorale che vede crescere le destre, acquisisce anche il valore del monito, della minaccia.
Facciamo in modo di spegnere la fiamma del neofascismo e di riportare la politica alla dignità e al senso che interpretava egregiamente Tina Anselmi.
Ricordiamo Tina Anselmi come una donna senza macchia e senza paura. Una donna “politica” nel senso della polis, al servizio della società.