Piera di Sara Bertucci
L’unica vera amica di mia madre si chiamava Piera.
E’ stata la mia madrina.
Piera abitava in un appartamento che dava su un piccolo giardino vicino alle stazione delle corriere.
Aveva conosciuto mia madre in una casa di cura perché entrambe soffrivano.
Soffrivano perché non erano delle buone mogli o delle buone figlie.
Soffrivano perché il ruolo che dovevano recitare non si addiceva loro.
Soffrivano perché nella vita si soffre.
Erano gli anni ’70. Una si è ’salvata’ con la maternità, l’altra con la reclusione in casa fino alla morte.
Piera mi ha insegnato molte cose: il valore della cultura, l’ossessione per i libri, l’essere di sinistra.
In un certo modo l’eleganza, ma anche a che cosa si può andare incontro se non si è capaci di affermare se stessi.
Ringrazio Piera e tutte le donne che hanno sofferto per permettere a noi di essere e soffrire, magari, meno.
Sara Bertucci